L’auspicio dell’Atalanta: la magistratura faccia luce

«Massima collaborazione alle Forze di Polizia delegate dagli inquirenti» e l’auspicio che la «Magistratura faccia piena luce sulla vicenda oggetto delle indagini» con la riserva «di tutelare i propri diritti qualora, da tali fatti, dovesse risultare danneggiata». L’Atalanta, «nel precisare, a tutela della propria immagine, che nessuna ipotesi di reato tocca Presidenti, Consiglieri, Dirigenti e giocatori» - a mezzo dei suoi legali, gli avvocati Felli e Pedersoli, e del suo presidente - in una nota fa conoscere la propria posizione in merito alla perquisizioni compiuta oggi nella sede di Zingonia dagli uomini della Guardia di Finanza, su ordine della procura di Roma, nell’ambito di una più ampia indagine sulle Società professionistiche di Lega A e B.

Le oltre 50 perquisizioni compiute oggi dalla Guardia di Finanza, oltre a tutti i club di serie A e serie B (AlbinoLeffe compreso), hanno interessato anche la Lega Calcio e la Figc. L’inchiesta odierna risulta dall’unificazione di due precedenti indagini. La prima è quella sulle fidejussioni nel mondo del calcio; successivamente ne è stata aperta un’altra specificatamente sui bilanci delle società calcistiche.

Nessuna persona risulterebbe ancora iscritta nel registro degli indagati in merito alle perquisizioni nelle sedi delle società di calcio. Il fascicolo aperto dalla procura di Roma è infatti intestato contro ignoti. L’inchiesta, che ipotizza i reati di abuso d’ufficio e falso in bilancio nell’ambito del cosiddetto «doping amministrativo», è coordinata dal procuratore reggente di Roma, Ettore Torri e dai pm Maria Cristina Palaia, Luca Palamara e Silverio Piro.

(26/02/2004) 

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